Ecco gli indici sismici: De Jacobis verso la chiusura, stadio Bonolis diventerà 'parcheggio' per le classi

TERAMO – Il quadro complessivo non è dei migliori, e poco serve in questi casi il "mal comune… mezzo gaudio" rispetto alle scuole di tutta Italia. I tanti attesi indici di vulnerabilità sismica delle scuole teramane, sono stati svelati dal sindaco Brucchi e dagli assessori Fracassa e Provvisiero. Dicendo che il dato della Michelessi non c’è, il colpo d’occhio d’insieme sui 29 plessi ci riporta soltanto tre istituti in Categoria A e indici, bassi, davvero bassi. Con la sorpresa della scuola De Jacobis, che è in Categoria C, con un indice di 0,08 – il più basso di tutti, assieme alla scuola elementare San Giorgio, che ha uno 0,079, che però è in Categoria B -… Ma come ha detto il primo cittadino in una conferenza stampa affollata, «non bisogna fare polemiche e strumentalizzazioni», e quindi bisogna concentrarsi sulle programmazioni. Ci sono adeguamenti da fare agli istituti, ma questi riguarderanno sltanto, ovviamente, le scuole in categoria B. Dunque, poli scolastici. Brucchi ha ripetuto che ha chieto un incontro alla ministra Fedeli, dopo aver ribadito ad Errani che servono fondi e che forse a gennaio si conoscerà il piano di miglioramento ed adeguamento sismico e che in questo Teramo sarà finanziata.
Nei ragionamenti quello che sorprende è che accanto ai previsti progetti della San Giuseppe-ex Comunale (circa 900 alunni) e della D’Alessandro (circa 250 per ogni modulo), rispunta anche una scuola che Brucchi ha definito jolly, vale a dire la curva dello stadio Bonolis che invece per la Protezione civile sembrava sito non adeguato. Considerato che qui i lavori potrebbero essere i più veloci, non è escluso che possa diventare la scuola-parcheggio per gli alunni delle scuole dove cominciare gli adeguamenti.  Una consolazione, in tutto questo, se tale può essere definita: la scuole in mattoni sembrano essere meno vulnerabili di quello costruite in cemento. E questo la dice lunga non solo sul sistema Italia ma anche su quello Teramo. Facendo i conti in euro, alla fine, secondo le stime degli uffici comunali, per l’adeguamento sismico dei 30 plessi cittadini occorrono 54,4 milioni, mentre i progetti di delocalizzazione (che riguardano Savini, San Giuseppe, D’Alessandro, ovvero i nuovi poli e poi ancora De Jacobis, via Tevere, Villa Ripa) occorrono 19,5 milioni.

Ecco gli indici di vulnerabilità sismica delle scuole teramane